La Basilica di San Giuseppe
Verso la metà del 1700 il governo austriaco e la Chiesa erano ormai concordi che i contrasti in atto da secoli nel borgo di Seregno andavano risolti una volta per tutte. Le contrade di San Vittore e Sant’Ambrogio, litigiose al punto di compiere furti sacrileghi e sommosse di piazza, andavano rappacificate. E così a metà strada esatta tra le due antiche chiese venne aperta una nuova piazza: quella dell’unione e della Concordia.
San Vittore e Sant’Ambrogio vennero sconsacrate, i loro beni venduti e con il ricavato si costruì la nuova e unica chiesa parrocchiale di Seregno. La si volle intitolare a San Giuseppe, forse in omaggio sia all’imperatore d’Austria Giuseppe II d’Asburgo-Lorena sia al Cardinale di Milano Giuseppe Pozzobonelli.
Il progetto originario della chiesa prevedeva una struttura a pianta circolare su cui si sarebbe innestata la sesta cupola più grande al mondo. I fondi tuttavia scarseggiavano e il progetto venne più volte rimaneggiato. La struttura subì varie modifiche e restauri: il colonnato e la cupola, ad esempio, furono realizzati solo nel corso del ‘900. Elevata a Collegiata e quindi a Basilica Romana Minore, in quest’ultimo caso dal papa San Giovanni Paolo II che vi fece visita nel 1983, la parrocchiale di Seregno conserva pregevoli opere d’arte tra cui una bellissima Via Crucis del pittore Gaetano Sabatelli.
Riposano tra gli altri nella chiesa il Patriarca di Alessandria d’Egitto Paolo Angelo Ballerini e il cardinale seregnese Achille Locatelli. Sul timpano della facciata il passato della Chiesa seregnese non è stato dimenticato: alla Sacra Famiglia si affiancano infatti, ad un estremo e all’altro, le figure di San Vittore e Sant’Amborgio accanto al disegno delle due antiche chiese.